“Le navi non affondano per l’acqua che le circonda ma per l’acqua che penetra dentro. Non lasciate che il male attorno entri dentro di voi e vi faccia affondare.”

Circondarsi di persone positive, felici, a volte non basta. Spesso, ci lasciamo influenzare dalle cattiverie, dalle dicerie, dalla perfidia che ci circonda perché pensiamo che essere troppo buoni non serva, che prima o poi ne pagheremo le conseguenze. 

La parola influenza deriva dal latino “influentem”, “in-fluere” nel senso di scorrere dentro, insinuarsi, inondare. 

Quante volte ci facciamo inondare dalla rabbia? Rabbia altrui, maleducazione altrui, offese altrui? Ci facciamo contaminare e non ci riconosciamo più, non siamo più noi stessi. 

Una volta lessi un articolo su un insegnamento buddista che diceva: “La rabbia è come un regalo, se non lo accetti non è tuo”. 

Citava così, più o meno. Se facciamo un regalo ad un amico o amica e non viene accettato, a chi rimane il regalo? A noi stessi.

E così sono la rabbia, l’aggressività, la maleducazione, non lasciamo che il male attorno entri e ci faccia affondare. Diciamo: “No, non accetto e non lascio che questi modi intacchino il mio essere”.

Sorridiamo a queste offese, non diventiamo come loro. 

Nel 1967, un gruppo italiano chiamato I Giganti pubblicava la canzone “Proposta”, meglio conosciuta col titolo “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”, frase che divenne slogan di un’intera generazione di pacifisti.

E allora vi lascio con questo scatto che grazie al fotografo francese Marc Riboud è passato alla storia ed entrato nel nostro immaginario collettivo come simbolo di pace e di umanità.

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Fonte: pochestorie.corriere.it

Tali le parole dello stesso Rimbaud:

“Ho avuto la sensazione che i soldati avessero più paura di lei rispetto a quanto lei ne avesse delle loro baionette…. la ragazza si muoveva, danzava, tendeva le braccia, si distendeva davanti alla prima fila di soldati, prima di raccogliersi in quell’atteggiamento di preghiera, con il fiore vicino al viso”.

Noi, nel nostro piccolo, forse non staremmo combattendo una guerra al pari di quella di quegli anni, ma la nostra non è da sottovalutare. è una guerra silente, una guerra che logora, che pian piano ci distrugge, stiamo distruggendo gli altri ma anche noi stessi, con una cattiveria crescente, poca umanità e poco rispetto. è una guerra in cui predilige sempre più il materialismo, la superficialità, l’arroganza, la diseducazione. Ci facciamo male l’un l’altro e neanche ce ne accorgiamo.

Fermiamo questo circolo. Siamo i primi a non farci trasportare dal fiume del male.

Le navi non affondano per l’acqua che le circonda ma per l’acqua che penetra dentro. Non lasciate che il male attorno entri dentro di voi e vi faccia affondare.

Dott.ssa Rossella Occhipinti

Bussolamente.it

Interprete e Traduttrice – Camera di Commercio di Trapani

Docente di lingua Inglese e Francese

Per consigli scrivete a rossellaocchipinti@libero.it

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