La vita ai tempi del coronavirus.

Sembra il titolo di un libro che commemora il grande Gabriel Garcia Marquez, ma, ahimè, non è che il titolo a rappresentanza della vivida realtà che oggi ci circonda.

È una vera e propria rivoluzione, sotto i nostri occhi, i quali fanno fatica a capire cosa stia realmente accadendo, la modalità in cui sta cambiando il nostro modo di vivere, il nostro modo di relazionarci, il nostro modo di lavorare, il nostro modo di respirare. L’aumento delle paure e di nuove ansie è direttamente proporzionale all’aumento dei contagi, ci dicono.

E allora cosa fare quando si è bloccati a casa senza alcuna relazione sociale?

Vediamo cosa possiamo fare ogni giorno e in che modo inventarci, fino a quando tutto ciò non sarà finalmente finito, nuovi modi di vivere, nuovi modi per vivere, nuovi modi per sopravvivere.

Sopravvivere, poiché, viste le ristrettezze economiche di molti, si fa fatica a sbarcare il lunario, in un momento in cui l’isolamento e la mancanza di relazioni sociali rendono tutto ancor più estenuante.

Abbiamo imparato a fare lunghe passeggiate, lunghi respiri nella natura, ad ascoltare il silenzio, ad ascoltare noi stessi e ad accettare, anche, che non sempre tutto sarebbe andato bene.

Abbiamo imparato ad apprezzare la vicinanza dei nostri cari molto di più, ad ascoltare le loro storie, e bramato quanto prima era sotto i nostri occhi, tutto ha assunto un valore diverso.

Abbiamo ridefinito le nostre priorità, continuano a dirci di limitare i contatti sociali ma noi manteniamoli, se pur virtualmente, restiamo vicini, lontani ma solo con il corpo. Una mente sana vuol dire un corpo sano.

Abbiamo imparato tutto questo e continuiamo a farlo, conserviamo abitudini sane, impariamo una nuova arte, favoriamo il nostro benessere mentale, guardiamo la nostra serie tv preferita, diamoci al giardinaggio, impariamo quella lingua che non siamo mai riusciti ad apprendere totalmente, seguiamo dei corsi online.

Non facciamoci prendere dal terrorismo psicologico dei mass media, non diventiamo ipocondriaci, evitiamo la depressione da covid 19 e ricordiamoci che, forse, fino a poco tempo fa, nonostante tutto, eravamo felici, avevamo tutto senza saperlo. Avevamo tutto e non lo sapevamo. Ma abbiamo ancora la speranza, non perdiamola, teniamocela stretta quella speranza che tutto possa tornare come prima, anzi, meglio di prima.

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Dott.ssa Rossella Occhipinti

Interprete e Traduttrice – Camera di Commercio di Trapani

Docente di lingua Inglese e Francese

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