TESTIMONIANZA DI CHI LE HA FREQUENTATE ENTRAMBE

Scegliere la facoltà di Traduzione e Interpretariato o la facoltà di Lingue e Letterature? “Questo è il dilemma” o “This is the question” usando la frase originale pronunciata da Amleto.

Per chi ama le lingue, la scelta di una piuttosto che l’altra potrebbe diventare ardua.

Avendo frequentato entrambe le facoltà, mi permetto di delinearne le differenze, in modo da avere un quadro più chiaro e chissà, aiutarvi a prendere la decisione finale.

Prima d’iniziare, vorrei indicarvi quali sono state le mie scelte. Decisa sin da subito, il mio obiettivo era quello di diventare traduttrice ed interprete, quale sono diventata e professione che ho sempre svolto in qualità di freelance, libera professionista.

Coi gli anni, data la mia passione per la lettura e dettata da scelte che vi spiegherò più avanti, decisi d’iscrivermi anche ad una facoltà di lingue e letterature straniere.

Le due facoltà di studio sono state quindi: Traduzione ed Interpretariato presso l’University of Westminster di Londra, MBA corrispondente ad una laurea di secondo livello in Italia (laurea specialistica) e Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Ferrara, laurea magistrale. Prendo in considerazione queste due, sebbene abbia avuto modo di frequentare anche lo IULM in Comunicazione e Interpretariato in contemporanea con la scuola di Carlo Bo’ di traduttori e interpreti (scuola superiore che può essere frequentata a sé e rilascia un diploma di traduttori e interpreti) e l’Université de Chambéry in Francia.

Come vedete, ho abbastanza elementi per darvi una mia personale opinione.

Scegliere di proseguire o intraprendere il proprio percorso accademico universitario all’estero è, a mio parere, un must per chi decide di studiare lingue o traduzione e interpretariato. Proprio quegli anni sono stati i migliori in assoluto.

Premessa doverosa, per non dare nulla per scontato, parliamo di traduzione quando ci riferiamo allo scritto, d’interpretariato quando ci riferiamo all’orale.

Inserisco qui, di seguito, le definizioni di Aiti (Associazione Italiana Interpreti e Traduttori) e UE.

«Il traduttore è un professionista che redige un documento trasferendo un testo da una lingua a un’altra.»

«L’interprete è un professionista che fornisce un servizio linguistico traducendo oralmente da una lingua a un’altra in vari modi (interpretazione simultanea, consecutiva, sussurrata).»

Cosa tradurre o interpretare? E quali sono gli sbocchi professionali?

Testi, brani, conversazioni a carattere politico, giuridico, amministrativo, tecnico, turistico, medico, finanziario… (Di solito verso la propria lingua principale/lingua madre)

AREA DELL’INTERPRETAZIONE

Parlamento Italiano e/o Europeo Delegazioni governative
Poli congressuali (Fiere – Expo) Pubblica amministrazione Tribunale

Mercato libero (aziende, Cda, ospedali, università, etc)

AREA DELLA TRADUZIONE

Traduttore letterario e per l’editoria
Traduttore tecnico/scientifico per aziende, cinema e web
Traduttore specializzato nei microlinguaggi settoriali (turistico, economico, tecnico/scientifico, giornalistico, medico, giuridico, legale, per tribunale)

Partiamo dalla prima facoltà: quella di Traduzione e Interpretariato. Essa mira a formare futuri traduttori ed interpreti, in qualità di liberi professionisti o impiegati presso aziende, organizzazioni nazionali e internazionali. Questo non esclude che il laureato in traduzione e interpretariato possa intraprendere lavori in ambito turistico data la conoscenza approfondita delle lingue.

Le materie studiate hanno a che fare, principalmente, col tradurre ed interpretare, le diverse metodologie e tecniche. Alla facoltà di Londra le materie erano: traduzione tecnica, interpretariato di trattativa, interpretariato in consecutiva, sottotitolaggio (quale materia opzionale). Poca letteratura, nulla in questa facoltà da me frequentata e tanta pratica, la lingua è attiva, ogni giorno, non c’è rischio, a mio parere, che, terminata l’università, non sappiate parlare bene le lingue studiate.

Una materia che ho amato più di tutte è stata quella d’interpretariato di trattativa. Esempio: due imprenditori devono concludere un accordo, parlano due lingue diverse, l’interprete fa da intermediario. Oppure, ancora, in ambito legale, un imputato, e la polizia, stesso discorso, lingue diverse, interprete interpreta i loro discorsi. Studiarete con questa facoltà i linguaggio specialistici, legali, scientifici, commerciali e vi verranno insegnate le modalità con cui affrontare il percorso di traduttore ed interprete.

All’interno della facoltà di traduzione e interpretariato esistono, poi, delle ulteriori specializzazioni, come la traduzione letteraria per perfezionarsi nell’ambito della traduzione editoriale, traduzioni di libri, per dirla in soldoni, o interpretariato di conferenza, per diventare interprete di conferenza e poter lavorare nel Parlamento Europeo (quegli omini misteriosi all’interno delle cabine con le cuffie) o lavorare per diverse aziende. Ma questo è un altro capitolo.

Quindi, se sapete di voler diventare interprete o traduttore, se amate tradurre tutto, non perdete tempo, questa è la facoltà per voi.

Adesso passiamo alla seconda e con questo vi spiegherò anche il motivo della mia scelta.

Studiare lingue e letterature straniere non è mai stato tra i miei pensieri ma qualcosa mi fece cambiare idea.

Negli anni, iniziai a maturare l’idea d’insegnare in Italia. Una facoltà di Traduzione e Interpretariato dovrebbe dare, a mio parere, accesso immediato alla professione di docente pubblico (perché privatamente è possibile insegnare) visti gli alti standard e pratica della lingua. Paradossalmente, non essendoci le letterature, mancano dei crediti per poterlo fare. A questo punto la mia scelta prevedeva:

o acquisire dei crediti di letteratura, chiedere l’equipollenza del titolo di studio estero e candidarmi per la professione di docente pubblico o “semplicemente” iscriversi ad una nuova facoltà. Scelsi la più complicata ma soddisfacente, conseguendo una seconda magistrale ma in Lingue e Letterature Straniere.

Scelsi anche di ottenere l’equipollenza, equivalenza (l’essere equipollente; capacità di produrre gli stessi effetti giuridici: l’equipollenza di due titoli di studio, “Garzanti”) del titolo di studio estero, procedura che impiegò circa un anno.

Altra premessa, prima di spiegarvi la seconda facoltà.

Se sapete già di voler insegnare nel pubblico, io, personalmente, vi consiglio di optare subito per la facoltà di lingue e letterature straniere. La burocrazia, purtroppo, in Italia, non aiuta. Eviterete complicazioni varie dovute all’acquisizione di crediti universitari.

Ritornando a noi, le materie studiate riguardano principalmente le letterature, studio di autori ed opere delle lingue scelte con attività di traduzione, e materie quali letteratura italiana, storia, linguistica, manca l’interpretariato (pratica orale di traduzione).

Adesso darò un parere mio personale senza voler urtare la professionalità, preparazione, sensibilità di nessuno. Avendo frequentato entrambi le facoltà, sono quasi certa che quella di traduzione e interpretariato mi abbia dato una più forte padronanza delle lingue rispetto alla seconda proprio per la frequenza, la modalità con cui esse vengono utilizzate. Ad onor del vero, nessuna preparazione in ambito letterario mi è stato dato dalla prima. È proprio questa la differenza, vuoi conoscere il mondo della lingua, come si è evoluta, gli autori, la cultura e la lingua stessa? Lingue e letterature.

Vuoi esserne padrone, farla diventare quasi una tua seconda lingua? Riuscire a sviluppare quella capacità di traduzione ed interpretariato? Traduzione ed interpretariato.

Tuttavia, con sfumature, l’una non esclude l’altra e viceversa. S’intrecciano, formando, entrambi, professionisti nel campo linguistico.

Si tratta, come già detto, di opinioni prettamente personali e basate sulle esperienze passate.

Spero di avervi schiarito un po’ le idee, e qualsiasi facoltà scegliate, non dimenticate di praticare la lingua a 360 gradi.

Fatemi sapere quale facoltà avete scelto e perché nei commenti.

In bocca al lupo!

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Dott.ssa Rossella Occhipinti

Interprete e Traduttrice – Camera di Commercio di Trapani

Docente di lingua Inglese e Francese

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